Scuola riforma Profumo: “Diploma entro i 18 anni”

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    La riforma della scuola del ministro Profumo avrebbe l’obiettivo di rivedere in maniera incisiva in particolare l’ordinamento che caratterizza l’istruzione superiore nel nostro Paese. Il ministro avrebbe previsto anche delle novità che riguardano l’Università. In particolare Profumo pensa ad una scuola e a degli Atenei tutti incentrati sul merito. E’ stato lo stesso Profumo a dichiarare che dare un riconoscimento a chi eccelle vuol dire trascinare l’intera classe e innalzare il livello medio dell’istruzione. Novità anche per quanto riguarda il processo di reclutamento degli insegnanti.



    CITAZIONE
    Secondo la riforma Profumo, dovrebbe essere introdotto il titolo di “studente dell’anno“, il quale dovrebbe dare la possibilità, sulla base anche del reddito familiare, di avere sconti sui bus, sulle mostre e sulle tasse universitarie.
    In questo modo il ministro conta di incentivare gli studenti più virtuosi. In particolare alle superiori ogni anno il diplomato con il voto più alto potrà beneficiare di una riduzione del 30% sulle tasse del primo anno di Università e avrà anche una borsa di studio aggiuntiva.

    Il diploma a 18 anni
    Il ministro Profumo vorrebbe elaborare un sistema scolastico in grado di portare al conseguimento del diploma entro i 18 anni. Questo obiettivo, per il quale il ministro ha nominato una commissione di esperti, è importante per allineare la scuola italiana al panorama scolastico europeo.
    Tutto ciò potrebbe portare alla riduzione del percorso dell’istruzione secondaria superiore di un anno o arrivare ad una riduzione inserita tra la secondaria di primo e di secondo grado. In questo modo i ragazzi italiani sarebbero in grado di confrontarsi in maniera adeguata con i loro coetanei di altre nazioni.
    Tutto ciò comunque potrebbe determinare delle difficoltà specialmente ai docenti precari, che intravedono la possibilità di riduzione delle cattedre, portando a maggiore difficoltà in una situazione già difficile per l’accesso al mondo della scuola.

    Innovazione tecnologica e trasparenza
    L’innovazione tecnologica e la trasparenza sono altri due obiettivi a cui mira la riforma della scuola di Profumo. Si vogliono tagliare i tempi della gestione amministrativa e i costi che ne derivano. In particolare si punta sull’elettronica e sulla riduzione dell’uso della carta.
    Si prevedono registri elettronici, pagelle elettroniche, iscrizioni online, libri in adozione che siano disponibili anche in formato elettronico, introducendo anche una nuova sfida nel modo di fare didattica.
    Con la circolare ministeriale numero 18 del 9 febbraio 2012 viene stabilito che a partire dall’anno scolastico 2012 – 2013 gli insegnanti dovranno adottare dei testi che abbiano un corrispondente scaricabile via internet o esclusivamente l’ebook.
    Si mira alla qualità e alla trasparenza attraverso l’introduzione del risparmio energetico e della banda larga.

    Le novità per l’Università
    Negli Atenei gli studenti che sono riusciti a conseguire i crediti con una media non inferiore a 28 su 30 potranno laurearsi con un anno di anticipo. Quindi anche in questo caso si tenderà a privilegiare il criterio del merito. Le Università metteranno a disposizione online il portfolio dei migliori studenti.
    Il Governo prevede per le aziende uno sconto del 30% sulle tasse per assumere entro tre anni dalla laurea i giovani. Per iscriversi all’Università bisognerà sostenere delle prove preliminari più severe.
    Non ci saranno soltanto i test di ammissione per le facoltà a numero chiuso. Oltre a questo infatti le matricole dovranno sostenere un apposito test diagnostico, che ha l’obiettivo di ridurre l’abbandono dell’Università durante il primo anno di frequenza, un fenomeno che in Italia interessa uno studente su cinque.

    Il reclutamento degli insegnanti
    Gli Atenei saranno incentivati ad assumere i docenti migliori. Ci sarà un apposito consiglio formato da un commissario interno e quattro esterni. Uno di questi sarà uno straniero. Se non verrà applicato questo criterio, le Università vedranno ridotti i finanziamenti statali.
    Per il reclutamento degli insegnanti in ogni ordine e grado di scuola, Profumo ha reintrodotto il concorso. Già per il 24 settembre si prevede l’uscita di un bando di concorso per l’assegnazione di 24.000 cattedre. Metà saranno assegnate con il concorso e metà facendo riferimento alle graduatorie già esistenti.
    In primavera ci sarà un altro concorso, a cui potranno accedere anche coloro che hanno intrapreso il percorso del tirocinio formativo attivo e poi ogni due anni ci saranno nuovi concorsi.
    Il ministro conta di abolire le graduatorie e di bandire concorsi a cattedra solo per i posti effettivamente disponibili. In questo modo non ci saranno più liste di attesa.

    Chi valuterà il merito?
    Nel mondo della scuola basata sul cosiddetto merito è veramente difficile riuscire a stabilire criteri oggettivi per riuscire a decidere chi sono i migliori. Se il criterio da adottare è quello della quantificazione in termini di voti numerici, il tutto appare veramente inadeguato, perché si dovrebbe ragionare in termini di abilità e di competenze acquisite, per una formazione che veramente possa definirsi tale.
    A farne le spese comunque non saranno soltanto gli studenti, ma anche gli insegnanti, che vedranno ridotte le loro possibilità di inserirsi in un settore diventato ormai meta soltanto di pochi “privilegiati”.
    Speriamo che il tutto non si riveli soltanto un’illusione, che dia false speranze per un posto di lavoro per cui in molti hanno lottato per anni.

    Fonte politica24.it
     
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